Bentornati alla rubrica “Interpretazione 3.0”. Per il nostro secondo articolo ho ascoltato le vostre richieste sul mio profilo Instagram e quindi eccomi qui con il primo di una serie di strumenti per abituarci a interpretare discorsi rapidi (mi raccomando, continuate a seguirmi qui, su Instagram e su LinkedIn per non perdervi i prossimi!).
Time Stretcher
Lo strumento di oggi è perfetto per cambiare la velocità di file audio conservandone la qualità. Con Time Stretcher potrete infatti accelerare o rallentare i vostri file mp3 o wav senza distorsioni o suoni innaturali.
Time Stretcher è semplicissimo da usare! Vi basterà caricare un file audio selezionando “Scegli il file”, scegliere la velocità muovendo la barra e infine cliccare play.
Consigli da docente 😉
Se Time Stretcher può diventare un ottimo alleato per accelerare discorsi lenti o a una velocità normale mettendoci progressivamente alla prova, non disdegnatene però la funzione opposta: rallentare discorsi rapidi.
Sarete probabilmente perplessi, ma come disse tempo fa un saggio formatore di eco-driving per cui stavo interpretando, saper rallentare è fondamentale per poter andare più veloci. Pensateci un attimo: come erano i primi discorsi che interpretavate all’università? Lenti, cadenzati, chiari. Magari prima di portarli in cabina li facevate in traduzione a vista, proprio per darvi il tempo di riflettere su possibili punti critici e formulazioni complesse.
Poi, però, una volta diventati professionisti, il tempo per fare esercizio sembra sempre meno e quindi si finisce per cercare un discorso il più complesso possibile per poter condensare in un’unica sessione tutte le criticità possibili e immaginabili.
Tuttavia, se prepararsi a pessime condizioni di lavoro può essere utile per gestire stress e ansia ed elaborare strategie d’emergenza (come la famosa modalità degradata di Chris Guichot de Fortis), fare esercizio solo con questo tipo di discorsi può alla lunga rivelarsi controproducente.
Infatti, numerosi studi in materia dimostrano che i maggiori miglioramenti si riscontrano con l’esercizio deliberato, ossia una sessione in cui si cerca di lavorare su una sola competenza specifica tra le molteplici richieste all’interprete.
Nel caso della velocità, questo non significa cercare discorsi alla velocità della luce e interpretarli fino a perdere la voce (e l’amore per la nostra meravigliosa professione), bensì abituarci a discorsi progressivamente più rapidi anche rallentando l’originale se ci risulta troppo veloce!
Dopotutto, non è proprio questo quello che facciamo sin dalla nascita? Anche i migliori ciclisti sono caduti la prima volta che hanno preso in mano una bicicletta, magari pure con le rotelle e accompagnati da un genitore! Eppure ora li vediamo pedalare per versanti scoscesi in tutta tranquillità. Come avranno fatto? A piccoli passi, isolando ogni singola abilità e lavorandoci per poter affinare al massimo ogni aspetto della loro professione.
Perché questo discorso non dovrebbe valere per l’interpretariato? È arrivato il momento di aprire Time Stretcher e ricordate: rallentando possiamo andare più veloci!
Al prossimo articolo!